Chi di noi non ha mai risposto nel momento sbagliato durante la Messa o ha detto una preghiera insieme al prete? 

Vorrei sottolineare una cosa importante: Il sacerdote a Messa è il rappresentante di Cristo, quindi in alcuni momenti si rivolge a Dio con preghiere a nome di tutto il popolo. 

Quali sono questi momenti? 

Occupa certamente il primo posto la Preghiera Eucaristica, culmine e fonte di ogni liturgia e di tutta la vita della Chiesa. Poi, a grandi linee, seguono: le preghiere della colletta (all’inizio della Messa), cioè un momento di raccoglimento che serve a radunare e rivolgere il cuore dei fedeli al Padre; la preghiera sulle offerte (dopo l’offerta), con cui il sacerdote associa il popolo nel sacrificio di Cristo che sta per compiersi; e la preghiera dopo la comunione, che viene recitata per chiedere che i doni spirituali ricevuti portino frutto. 

Queste preghiere si chiamano presidenziali, cioè sono recitate solamente dal sacerdote a nome di tutto il popolo di Dio. 

“La natura delle parti «presidenziali» esige che esse siano proferite a voce alta e chiara e che siano ascoltate da tutti con attenzione.” (Ordinamento Generale del Messale Romano 32) 

Ci sono ancora altre preghiere che devono essere pronunciate solo dal sacerdote ma vengono recitate in silenzio: una preghiera prima di proclamare il Vangelo, una nella preparazione delle offerte, infine prima e dopo la Comunione del sacerdote. 

Il motivo per cui queste vengono recitate in silenzio è che in questi momenti il sacerdote non prega in nome della comunità, ma nel suo nome per compiere il suo ministero con maggiore attenzione e pietà. 

È come se il sacerdote chiedesse l’aiuto di Dio per svolgere bene la sua funzione, in quel momento della Messa. 

Mai dimenticare: chi ci rappresenta davanti a Dio è il sacerdote! È lui che parla a nome nostro.