Dio esiste? Ho fatto questa domanda a tantissimi giovani studenti nelle mie classi, e molti di loro mi hanno risposto che non credono all’esistenza di Dio perché non ci sono le prove scientifiche. Nel 2023 davanti ai successi e alle risposte certe della scienza per tante persone la fede in Dio sembra più paragonabile a una favola, sembra essere qualcosa di irrazionale, di anti-scientifico, o al massimo un bell’ideale, comunque niente di reale, di concreto, di vero. Non si può credere ancora in Dio perché non ci sono le prove scientifiche della sua esistenza. Dio non si vede, non si sente, non è materiale, quindi non esiste.
Ma se noi proviamo a porci seriamente questa domanda: “Quali prove vorremmo vedere per credere all’esistenza di Dio?”, ci accorgiamo che la questione non è così semplice come sembra. Quali prove empiriche, materiali, scientifiche ci potrebbero portare ad accettare come verità inequivocabile e certa l’esistenza di Dio? Possiamo pensarne molte, ma non è forse vero che tutte lascerebbero sempre aperta la possibilità di essere spiegate in altro modo? Forse vorremmo vedere un miracolo, una persona guarire da un male inguaribile, ma non potrebbe essere qualche fenomeno scientifico che non abbiamo ancora spiegato? Vorremmo vedere Gesù in persona presente davanti a noi con le ferite dei chiodi che trasforma l’acqua in vino? Siamo sicuri che non penseremmo a un’allucinazione? Vorremmo vedere Dio stesso scendere dal cielo coi cori angelici e le trombe a regnare sul mondo, ma non potrebbero essere alieni di cui non sappiamo nulla che si presentano come divini? Ci troviamo allora davanti a un problema: diciamo di non credere in Dio perché non esistono prove scientifiche della sua esistenza, ma non siamo in grado di pensare a niente, a nessuna prova che possa veramente portarci a credere definitivamente. Anche davanti all’evidenza più lampante di un fenomeno impensabile come Dio che scende dal cielo, ci sarebbe sempre una parte di noi che rimane libera di dire di no, di dire “io non ti credo”. Vogliamo delle prove ma sembra che niente sia adeguato a verificare questa ipotesi. Sotto questo aspetto la fede sembra essere radicalmente diversa da qualsiasi teoria scientifica. Le teorie scientifiche vengono ipotizzate e, quando sono confermate dall’osservazione dei risultati negli esperimenti, si impongono con la forza della logica sulla nostra ragione. La fede in Dio invece anche davanti ai più stravolgenti miracoli rimarrebbe sempre incerta, non può mai essere imposta, e noi saremmo sempre liberi di non credere.
Ciò accade perché il fenomeno umano della fede, il rapporto tra l’uomo e il divino in qualsiasi fede religiosa, non si esaurisce nella dimensione intellettuale e razionale dell’essere umano, ma coinvolge tutto l’uomo anche nella dimensione della sua libertà interiore. Questa dimensione, che in filosofia si chiama esistenziale, e nella Sacra Scrittura si chiama cuore, è quella parte più profonda di noi in cui scegliamo liberamente chi essere, in cui diamo valore alle cose, interpretiamo la nostra storia e orientiamo la nostra vita verso uno scopo. Per questo non si può trattare Dio come se fosse dimostrabile attraverso un esperimento scientifico, perché la fede ha una parte ineludibile di affidamento interiore che non può essere sostituita da un calcolo razionale o da una serie di prove empiriche. Nessuna prova dell’esistenza di Dio toglierà mai alla fede il suo carattere esistenziale, il suo carattere di affidamento libero ed intimo, e quindi di scelta profonda e personale del soggetto. Perciò se si vuole sapere se Dio esiste non bisogna rinunciare a ragionare, mortificando la propria ragione in una fede cieca che diventerebbe anche una fede folle; ma non si può nemmeno eliminare l’aspetto fondamentale di affidamento interiore che la fede in Dio comporta. Così come due ali necessarie per volare il discorso su Dio richiede di considerare entrambi gli aspetti, quello razionale critico, e quello interiore di libertà. C’è una stanza profondissima nella nostra interiorità dove possiamo entrare solo noi e Dio, e la fede autentica può partire solo da lì. Avete mai provato a dire in tutta sincerità: “Dio se ci sei, fa che io ti incontri e sperimenti la tua presenza”? Se Dio non esiste non cambierà niente e non ci avrai perso niente, ma se esiste la sua presenza può cambiare la tua vita.
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Francesco Perboni