Pregare è semplicemente parlare con Dio; è parlare con Lui.
“Per pregare non servono talento speciale, eloquenza, denaro o raccomandazioni di nessun genere” (P. MAURIZIO MESCHLER S., J., La vita spirituale ridotta a tre principi, p. 15)
Per poter creare questo dialogo con Dio, dobbiamo tenere conto di due cose.
La prima è chi è Dio. Non si può creare intimità con qualcuno senza cominciare a conoscerlo profondamente. La preghiera è proprio il processo di creazione di questa intimità con Dio.
La seconda è conoscere noi stessi, affinché così, davanti a Dio, possiamo lasciare che Lui ci tocchi e ci trasformi. Per farlo dobbiamo conoscere le nostre colpe.
Dobbiamo sapere quanto sia infinita la bontà di Dio e quanto sia profonda la nostra miseria senza il bene che viene da Lui. Questo è il minimo per avere una preghiera efficace.
Cari figli, per avere un dialogo bisogna avere contenuti, cioè per pregare bisogna usare parole, siano esse dette ad alta voce o solo all’interno di noi, ma devono essere espresse. Poi bisogna ascoltare la risposta di Dio.
Ricorda, Dio sa tutto, e a volte il suo modo di parlare è attraverso le parole di un sacerdote nella Messa, o quelle di un predicatore in ritiro, le parole di un fratello in comunità, oppure quando leggi la Parola di Dio nella Scrittura. State sempre attenti perché Dio ha molti modi per parlare con noi e non ci abbandona mai. Un orecchio attento può riconoscere la sua voce, uno sguardo attento può riconoscere i suoi segni.
Cerca di crescere nella preghiera, affinché tu possa crescere nella fede. Non perdere questo tempo favorevole. Impegnati a dedicare almeno 5 minuti della tua giornata per parlare con Dio.
Dio vi benedica!