Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro. Per un amico fedele, non c’è prezzo, non c’è peso per il suo valore. Un amico fedele è un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il Signore. Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia, perché come uno è, così sarà il suo amico. (Siracide 6,14-17)
Questa frase della Scrittura è giustamente rimasta incisa nella nostra cultura come un proverbio famoso. I veri amici sono una protezione, un immenso arricchimento, la loro presenza non ha prezzo, sono una guarigione per la nostra vita. Non serve essere credenti per accorgersi di queste verità, di quanto sia fondamentale avere dei buoni amici. Quindi ecco la domanda: “Come posso trovare dei veri amici?”. Il passo che abbiamo citato risponde in questo modo: temi il Signore, cioè comportati secondo i suoi comandi, vivi nel bene, e troverai dei veri amici, perché sarai costante nella tua amicizia, e così come tu sei saranno i tuoi amici. Quindi se non ho dei veri amici o tanti amici significa che non sono una buona persona? No: questo dipende da tanti fattori, non è detto che un vero amico si trovi subito, e non è questo il punto. Il punto è che dobbiamo invertire la nostra domanda. Non dobbiamo chiederci “come posso fare a trovare dei veri amici?”, ma “come posso essere io un vero amico?”. I veri amici sono molto rari, come i tesori, e trovarli dipende anche dalle circostanze della vita, ma se cominceremo a lavorare su noi stessi per essere dei veri amici, presto o tardi troveremo un vero amico. Non stiamo troppo a pensare a quanto sia difficile trovare qualcuno di cui fidarsi davvero, lamentandoci e vagando a tentoni nel campo della vita per trovare il tesoro di un buon amico. Invece, poniamo l’attenzione su noi stessi, cerchiamo di diventare dei bravi cercatori, cioè dei buoni amici, e troveremo un amico fedele.
Voglio condividere con voi alcuni pensieri importanti che hanno aiutato me e penso possano aiutare a vivere l’amicizia.
1) Rischia l’incontro. Questo primo punto è molto importante e può essere più difficile per chi ha un carattere introverso, mentre viene naturale a chi ha un carattere più estroverso. In generale per stringere relazioni bisogna superare il divario della distanza, raggiungere il cuore dell’altro, e Dio solo sa quanti timori ci bloccano sulla strada che porta un cuore ad incontrarne un altro. Forse penserà che sono strano, forse mi giudicherà, meglio lasciar perdere. Forse rideranno di me, forse mi allontaneranno. Per evitare di essere respinto evito l’incontro ma così rimango solo, è una sconfitta in partenza per paura di perdere. Trova il coraggio dell’incontro, scoprirai che tanti pensieri che potevano angosciare svaniranno come fumo.
2) Ascolta. Un vero amico è una persona che sa ascoltare. Ascoltare è molto difficile. Significa innanzitutto rivolgere l’attenzione completamente all’altra persona. Spesso quando parliamo con qualcuno non stiamo davvero ascoltando, semplicemente pensiamo a cosa vogliamo dire dopo, a cosa dire quando ci sarà lo spazio per inserire di nuovo noi stessi al centro. Un amico è qualcuno che sa soffrire con te quando gli racconti qualcosa di brutto, senza lasciarti solo o dirti che ti succede questo per colpa di questo o quel motivo, senza parlare subito di qualcosa di peggio che è successo a lui o a un altro suo amico. È qualcuno che sa gioire con te per i tuoi successi, senza desiderio di avere quel successo al posto tuo, senza immediatamente ricordarti che anche lui ha avuto successo in altre occasioni. Spesso le persone hanno bisogno di molto ascolto e di pochi consigli.
3) Ama la verità.
“Nessuno può essere un vero amico, se non è amico della verità” (S. AGOSTINO, Lettere, CLV,1,1).
Gli amici non devono avere paura di dirsi la verità. Il passo del Siracide che abbiamo citato indica la fedeltà come la caratteristica fondamentale di un buon amico: l’amico è fedele, puoi fidarti di lui. Solo nella verità può crescere la fiducia, e la fiducia è il fondamento di ogni buona relazione. Se devo fingere e indossare maschere per coltivare un’amicizia, se non sono veramente me stesso, non può essere vero il rapporto. Tanti pensieri potrebbero affollarsi nella mente: forse se mi comporto così si allontanerà, forse non sarò accettato dal gruppo, meglio lasciar perdere. Non è mai meglio lasciar perdere, nell’interesse di nessuno: solo nella verità si cresce e si è capaci di migliorarsi a vicenda.
“Quando parlo per il tuo bene sarò tanto più franco quanto più ti sono amico, poiché ti sarò tanto più amico, quanto più ti sarò leale” (S. AGOSTINO, Lettere, Ivi 3,1).
Anche in rapporti già consolidati la verità può sembrare scomoda, e la paura può impedire il dialogo. Cominciamo a ragionare sui pensieri altrui: forse ha fatto così perché voleva ferirmi, forse ha pubblicato quel post contro di me, ci sarà rimasto male, penserà male di me. Porta il tuo cuore vicino al cuore dell’altro e scopri la verità, parla apertamente; più spesso di quanto saremmo portati a pensare i pensieri sulle idee dell’altro si rivelano illusioni, e molte preoccupazioni svaniscono una volta esposte alla luce della verità. Se mai i nostri timori dovessero rivelarsi veritieri è comunque molto meglio affrontare le ombre che minacciano il rapporto, piuttosto che lasciarle sotto il tappeto, dove resterebbero a macerare, rovinando e consumando un po’ alla volta la bontà della relazione.
4) Perdona. Il perdono è una strada di guarigione dell’anima in cui è chi perdona a guarire, molto prima di quanto non guarisca chi viene perdonato. Il perdono toglie dal nostro cuore l’odio e ci rende liberi, sereni, in pace. Se lasciamo una porta aperta e perdoniamo, diamo la possibilità all’altra persona di stupirci, cambiare, migliorare. Abbiamo paura di soffrire e chiudiamo le persone in un giudizio, applicando un’etichetta: questa persona è così non cambierà mai, ci chiudo, la allontano. Invece le persone possono cambiare nella vita, se gli diamo lo spazio per farlo, se siamo capaci di rinnovare un atto di fiducia nei loro confronti. Anche noi sbagliamo, e in quei momenti vorremmo un amico che è capace da un lato di dirci la verità del nostro errore, ma dall’altro di tenere la sua mano tesa verso di noi.
Cerchiamo di essere amici così, veri, buoni, costanti, fedeli e non preoccupiamoci: presto o tardi troveremo amici veri, buoni, costanti, fedeli.
Facci sapere che cosa ne pensi anche tu! Se hai qualche domanda o riflessione sei libero di condividerle con noi.
Francesco Perboni